"Non ho mai amato molto i musei, perché mi sono sempre sembrate delle “prigioni dell'arte”. Al contrario, mi affascina un approccio di tipo situazionista, in cui è la città stessa a essere vissuta come opera d'arte. Mi succede, allora, di soffermarmi quasi incantato davanti ad alcune immagini di vita urbana: il mondo che scorre sui marciapiedi del Café de Flore di un luogo di fascino come Parigi, i mercati galleggianti di una città da scoprire per poterla amare come è Bangkok, gli spazi vocianti di Avenida Paulista a São Paulo, il brulicare di Times Square a New York in quel “dolce umano vortice” descritto da Mario Soldati in America primo amore ..." Carlo Ratti , D, la Repubblica , 13 agosto 2016.