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Italia COVID-19: quali dati?

 

La proposta di Giorgio Alleva e Alberto Zuliani in Governare il Covid senza dati è come guidare alla cieca su "Domani".
"... Quali domande principali ci facciamo, vivendo all’interno della bufera planetaria Covid-19? Vorremmo sapere qual è la probabilità di contagiarci; se contagiati seriamente, di trovare accoglienza nelle strutture ospedaliere per terapie sub-intensive e intensive; se entrati in ospedale, di uscirne guariti; in quali luoghi e contesti c’è rischio maggiore di contagio; infine, su quale base vengono prese misure restrittive per i cittadini e le imprese. 

Non è citando insieme, giorno per giorno, il numero di casi positivi e di tamponi effettuati che possiamo capire cosa stia accadendo realmente. I casi positivi si riferiscono a tamponi di uno o più giorni precedenti; le tipologie impiegate hanno sensibilità differenti; il raffronto del tasso di positività nel tempo è condizionato dalle regole sulla somministrazione, a marzo soltanto sui sintomatici, ora maggiormente su persone che hanno avuto contatti con casi positivi; comunque non è riferito alla popolazione generale. I dati non sono collegati fra loro. Mancano le stime delle probabilità di passaggio fra stati delle persone che si imbattono nella patologia: da asintomatico a sintomatico, alla quarantena domiciliare, al ricovero sub-intensivo e intensivo, alla guarigione o malauguratamente alla morte, informazioni fondamentali per consentire la lettura delle conseguenze sulla salute delle persone e una previsione migliore dell’impatto sul sistema sanitario..."


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