The Future of Alternative Media Is Unknown, But Critical / Il futuro dei media alternativi è sconosciuto ma necessario
"BBC journalist Andrew Marr: “How can you know that I’m self-censoring?”
Noam Chomsky: “I’m not saying you’re self-censoring. I’m sure you believe everything you’re saying. But what I’m saying is that if you believed something different, you wouldn’t be sitting where you’re sitting.”
I’m supposed to tell you about the future of alternative media, but if I did, I would finish this essay feeling certain I had failed. I feel semiconfident I could put something down on paper that would sound important and reasonable—citing studies and examples for several pages that left you 15 minutes later impressed that you had learned something valuable. If I spent even more time on research and called up experts for quotes, emailed journalism professors to get their thoughts and published studies, I might accidentally write an essay that would rate a tweet from Jay Rosen, a media professor at New York University, who is known for thinking big thoughts about journalism.
[Trad. it.] Il giornalista della BBC Andrew Marr: "Come fa a sapere che mi sto autocensurando?".
Noam Chomsky: "Non sto dicendo che si sta autocensurando. Sono sicuro che lei crede a tutto quello che dice. Ma quello che sto dicendo è che se lei credesse in qualcosa di diverso, non sarebbe seduto dov'è seduto".
Dovrei parlarvi del futuro dei media alternativi, ma se lo facessi, finirei questo saggio con la certezza di aver fallito. Mi sento semisicuro di poter mettere su carta qualcosa che sembri importante e ragionevole, citando studi ed esempi per diverse pagine che vi lascino 15 minuti dopo impressionati di aver imparato qualcosa di prezioso. Se dedicassi ancora più tempo alla ricerca, chiamando esperti per ottenere citazioni, inviando e-mail a professori di giornalismo per conoscere le loro opinioni e studi pubblicati, potrei accidentalmente scrivere un saggio che valga quanto un tweet di Jay Rosen, professore di media alla New York University, noto per le sue grandi idee sul giornalismo.
Ma sarebbe una bufala..." Il lungo art. di Paul Thacker SEGUE sul sito del Brownstone Institute.
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