(Francisco Varela)
L’identificazione con il proprio ‘io’
L’identificazione della persona con il proprio ‘io’ non è un’illusione facile da eliminare. Si può provare all’infinito, con esempi pratici o con ragionamenti logici, a dimostrare ad una persona che il suo ‘io’ non esiste da nessuna parte, ma che si tratta solo di un processo in continuo divenire. Che il suo ‘io’ non è il corpo, e nemmeno una parte di esso; che non è la mente, e nemmeno una parte di essa; che non è la sua autobiografia, e nemmeno una parte di essa.
Il nostro corpo è in continuo divenire: nulla c’è nel nostro corpo di immutato e permanente nel tempo. Da quando veniamo concepiti, la materia che ci compone è in continua trasformazione, e ciò che si perpetua nel tempo è lo schema di interconnessioni che lega i singoli elementi provvisori e che non riusciamo a vedere. Così la nostra mente: è un continuo flusso di pensieri e di sensazioni, che già si perdono nel momento passato e che ancora non sono sorti nel momento successivo.
Nonostante ciò, la finzione a cui siamo più attaccati è proprio questa: che esistiamo in quanto centro di pensieri, di emozioni, di ricordi all’interno di un corpo definito e riconoscibile tra miliardi di altri. È vero, eppure non lo è..." L'art. di Marinella De Simone Identità relazionale. Siamo un flusso in costante trasformazione segue QUI.
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