Nell'esposto le associazioni diffidano la Regione Toscana dall'autorizzare gli enti delegati come i Consorzi di bonifica e amministrazioni provinciali, a procedere con il taglio o lo sfalcio di alberi e altra vegetazione ripariale nel periodo riproduttivo dell’avifauna selvatica (marzo-luglio) e dall'effettuare qualsiasi attività inibita dalla normativa nazionale e regionale.
I fiumi – ricordano le associazioni – sono elementi fondamentali del territorio e devono assicurare una buona qualità delle acque; essi caratterizzano il paesaggio e sono ricchi di biodiversità. Come è stato ribadito dagli accademici delle Università al convegno “Fiumi e Natura” svolto lo scorso 5 aprile a Firenze, il rischio idraulico può essere gestito contestualizzandolo a ogni tratto fluviale, e deve considerare sia gli aspetti di sicurezza idrogeologica che la tutela degli ecosistemi..." SEGUE sul sito del Gruppo d'Intervento Giuridico onlus.
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