fatta di oggetti. È un flusso continuo e continuamente variabile. In questa variabilità, stabiliamo dei confini che ci permettono di parlare della realtà. Pensate a un'onda del mare. Dove finisce un'onda? Dove inizia un'onda? Chi può dirlo? Eppure le onde sono reali. Pensate alle montagne. Dove inizia una montagna? Dove finisce? Quanto continua sotto terra? Sono domande senza senso, perché un'onda o una montagna non sono oggetti in sé, sono modi che abbiamo di dividere il mondo per poterne parlare più facilmente. I loro confini sono arbitrari, convenzionali, di comodo. Sono modi di organizzare l’informazione di cui disponiamo o, meglio, forme dell'informazione di cui disponiamo". Carlo Rovelli, La realtà non è come ci appare. La struttura elementare delle cose, Raffello Cortina, Milano 2014. Citazione tratta da: Silvano Tagliagambe, Gli ostacoli epistemologici all'approccio sistemico [ link aggiornato il 21 aprile 2024 ].