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Il giornalista quasi perfetto

È il titolo di un libro di David Randall (tit. orig.: The universal journalist) pubblicato di recente da Laterza. Denso di esempi e aneddoti, affronta in una successione agile di capitoli e paragrafi competenze, abilità e problematiche che un (buon) giornalista dovrebbe acquisire o affrontare.

Riporto alcuni passi per me significativi.

"Che cos'è una notizia?
Il compito di un giornale è quello di reperire informazioni nuove su questioni di pubblico interesse e di comunicarle ai lettori nel modo più rapido e accurato possibile. Tutto qui. Può fare molte altre cose, ad esempio dir loro che cosa pensa di un film, come si piantano le patate, come si prospetta la giornata per i nati sotto il segno del Toro o perché il governo dovrebbe dimettersi. Ma senza informazioni nuove, si limiterà a commentare cose già note. Saranno interessanti, forse anche stimolanti, ma un commento non è una notizia. Un'informazione sì. (p. 39)

Errori, rettifiche e bufale
[...] Possiamo distinguere sei categorie di errori:
- Errori nei dettagli: nomi, età, indirizzi ecc.
- Errori nel contenuto: parti non vere in un resoconto per altri versi corretto.
- Bufale e invenzioni: tutto il servizio è inventato di sana pianta.
- Errori nel contesto: informazioni di sfondo talmente imprecise o lacunose da falsificare l'intero servizio.
- Errori di omissione: la mancanza di una parte, che altera il senso del servizio.
- Errori d interpretazione: due più due fa cinque. (pp. 201-202)

L'etica professionale
Il pensiero dell'autore mi pare ben condensato dalle due citazioni che riporta a inizio e fine capitolo (pp. 218, 235):

Un uomo di talento a cui non interessa
il denaro è difficile da sottomettere

Alistair Cooke

Non accettare mai un biglietto omaggio dal direttore
di un teatro, un abbonamento offerto dalla Camera
di commercio o un favore da un politico

Henry L. Mencken"

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